giovedì 27 febbraio 2014

Introduzione ai racconti di Boh

        
 
                        C'era una volta e c'è ancora  un magnifico boschetto, chiamato dai suoi abitanti il  "boschetto meraviglioso". 
 
In questo boschetto meraviglioso vivevano il coniglietto Boh ed altri 31 coniglietti. 
Ma i suoi più cari amici erano Mah, Pitipimpi, LabambinalaAidi , Pimpina, Sacchiotto ed il Mago . Anzi, il  Grande Mago!

La storia del coniglietto Boh inizia qui....
Un giorno Boh girava  per la radura , sentendosi molto solo poiché non aveva amici e tantomeno una famiglia, dei fratelli o delle sorelle. All'improvviso udì  un rumore leggero, come di passi  felpati che calpestano foglie secche.
Essendo un coniglietto,  è di natura un gran fifone, per cui si nascose dietro il primo cespuglio che vide  ed aspettò . Chissà chi è a fare tutto questo rumore, si chiedeva Boh ed intanto il cuore gli batteva forte forte.
Ad un tratto scorse ai suoi piedi , o meglio zampotte, un abito lungo lungo . Una veste stupenda che non aveva mai visto prima: blu come la notte, adornata di stelle splendenti sul mantello. 
Alzò il musetto per capire meglio e vide anche una lunghissima barba bianca come mai aveva visto prima. Oltre ad essere davvero molto lunga  era talmente bianca e candida da sembrare argentea. E vide anche  un altissimo cappello a punta. Oh, si chiese, chi sarà mai. Ma che strana persona. Certo che in queste radure, ormai  girano le più strane creature...Mentre faceva queste considerazioni, non si accorse di essere osservato a sua volta.
Ehila', disse il Mago, chi sei ? E che fai qui tutto solo? Non hai  una famiglia, degli amici coniglietti? È strano davvero...in genere vedo sempre coniglietti insieme , mai da soli!
Come ti chiami?
Il coniglietto , sempre tremante (perché quella figura era veramente troppo grande per lui) rispose: boh, signore,  non saprei dirle il mio nome.  Nessuno mi ha mai chiamato in nessun modo...boh...
D'accordo, rispose il Mago, vuol dire che da oggi in poi il tuo nome sarà Boh. Ti piace?
Saltellando di gioia, il coniglietto rispose : Sì , sì  Mago, è bellissimo. Avrò un nome, che bello che bello che bello ! Il coniglietto Boh aveva l'abitudine di ripetere sempre tre volte le frasi quando era felice.
Bene, disse il Mago, che ne dici di condividere  la strada? Un grande sorriso apparve sul viso del coniglietto e da quel momento Boh e il Mago divennero inseparabili!



Il Mago inizio' a spiegare perchè si trovasse lì.  Erano passate  molte lune da quando aveva dovuto abbandonare il castello in cui viveva, poiché  al Signore del castello non interessavano più i suoi servigi.
Così aveva raccIolto le sue cose e si era messo in cammino, in cerca  di un posto nuovo dove vivere.  Era un esperto in erbe officinali ed anche per questo doveva scegliere con cura il luogo. 
Boh, curioso come pochi e felice per aver trovato in un colpo solo un nome ed amico , iniziò a fare un sacco di domande: e quali magie sai fare, e come mai sei vestito così e dove andiamo e perchè ci andiamo...e come mai parli la mia lingua?
Il Mago comprendeva bene la situazione e , sorridendo, rispose poco per volta a quel turbinio di domande. Io sono un mago e, come tale, so fare molte magie e tutto quello che mi circonda è magico, mio caro coniglietto !  Anche il fatto di parlare insieme a te è una magia! Io parlo con tutte le meravigliose creature dei boschi  e avrei tanti cose da raccontarti , ma la strada è lunga. Avviamoci, Boh. Ne parleremo durante il cammino.
Boh, esultante come mai, gli trotterellava intorno ripetendo "che bello che bello, Mago Mago Magooo !"


Una sera , dopo aver camminato a lungo, il Mago si mise seduto su un tronco con aria pensierosa. Il suo sguardo vagava lontano. Boh non osava chiedergli nulla, poiché sembrava molto assorto e non voleva disturbarlo.

Ma, si sa, i coniglietti resistono poco e dopo un pò sbotto' con un : Mago mago magooo, che facciamo qui? Eh, eh, eh?
Visto che il Mago non rispondeva, si mise seduto anche lui e pochi secondi dopo dormiva beato.
Al risveglio, vide che il sole stava illuminando le foglie secche facendole sembrare mille fiammelle rossastre sulla terra e che i passerotti avevano inziato il loro canto.
L'autunno stava avanzando e con esso le mattinate erano già più fredde. Stiracchiando ben bene le zampette diete un'occhiata in giro per parlare con ilmago ma...
Ma del Mago nessuna traccia...si girò da una parte e poi dall'altra. Nulla . Gridò anche il suo nome, ma non ricevette risposta
Ecco, sono di nuovo tutto solo, anche il Mago se ne è andato...e ora che faccio? Questa non è casa mia, queste non sono le mie radure. Stava per mettersi a piangere quando intravvide la lunga veste blu che, dondolando sotto i riflessi del sole, emanava bagliori dalle stelline . Era uno spettacolo davvero magico vedere quell'abito. Ogni volta ne rimaneva incantato. Anche perchè sovente sembrava che il colore mutasse sotto i suoi occhi. Una volta era come la porporina, altre ancora il blu scemava in un azzurro polveroso e sbiadito.  Ed ogni volta Boh si sfrofinava gli occhi per capire se fossero illusioni ottiche o se erano i suoi occhi a fare cilecca.
Ma di risolvere il problema non gli importava più di tanto. A lui bastava lo stupore della magia del colore .